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Il bilancio

Mai tanto turismo nel Piacentino: nel 2023 oltre 600mila pernottamenti, frenata negli ultimi sei mesi

Il territorio locale resta primo in regione per recupero delle presenze dai minimi del periodo Covid, ma i flussi sono in deciso rallentamento nella seconda metà dell’anno: i dati e l’analisi dell’ufficio statistico della Provincia

Mai così tanto turismo nel Piacentino: il 2023 chiude con oltre 600mila pernottamenti, nonostante una frenata negli ultimi sei mesi dell’anno. A presentare il consuntivo annuale sul tema è l’ufficio statistico della Provincia di Piacenza, sulla base dell’elaborazione dei dati – fonte Regione Emilia-Romagna – relativi all’ultima stagione turistica.

Numeri che consegnano «variazioni ancora positive dei flussi rispetto all’anno precedente, sia per quanto riguarda gli arrivi (+5,5%) che per quanto riguarda i pernottamenti (+3,2%), ma che risultano in decelerazione se confrontate con quelle del primo semestre, quando i turisti erano aumentati dell’11% e le presenze del 5,5% rispetto all’analogo periodo del 2022. È evidente quindi – commenta l’ente - come la fase di ripresa e di sviluppo iniziata dopo la crisi del Covid risulti in esaurimento a partire dal secondo semestre, a causa soprattutto delle tensioni geopolitiche internazionali e del non brillante quadro macroeconomico generale. La dinamica del turismo piacentino anche nel 2023 è stata comunque espansiva, e ancora piuttosto intonata a confronto con quella delle altre province emiliano-romagnole; in quest’ ambito, Piacenza risulta inoltre sempre al primo posto per intensità del recupero e crescita dei pernottamenti rispetto al 2019». (Negli allegati all'articolo tutte le grafiche)

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14MILA ARRIVI IN PIÙ RISPETTO AL 2022 - Nel complesso degli esercizi ricettivi del territorio – scrive l’ufficio statistico -  gli arrivi sono stati 276.796, circa 14mila in più rispetto al 2022, mentre le presenze si sono attestate a 603.235, anch’esse in crescita sull’anno precedente, circa 19mila in più. «In particolare, negli esercizi alberghieri sono stati rilevati 201.463 arrivi e 368.181 presenze, i primi in crescita sul 2022 del 3,5% (+7mila), le seconde del 2,4% (+9mila). Negli esercizi “extra-alberghieri” si sono registrati invece 75.333 arrivi, in aumento rispetto all'anno precedente dell’11,1% (+8mila), e 235.054 presenze, con una variazione positiva del 4,4% (+10mila). Dal punto di vista della provenienza, sono ancora in crescita sia i turisti italiani, che mostrano un aumento dell’1,6% a livello di arrivi (187.186, +3mila) e dell’1,2% in termini di pernottamenti (435.760, +5mila), sia soprattutto i turisti stranieri, +14,6% gli arrivi (89.610, +11mila) e +8,8% le presenze (167.475, + 14mila)».

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ALBERGHI ANCORA SOTTO AI NUMERI PRE-COVID - «Nonostante il recupero – continua l’analisi -si registra, relativamente agli arrivi, ancora un differenziale negativo da colmare rispetto al 2019 per il comparto alberghiero (-4,4%) e per il turismo di provenienza nazionale (-3,4%), al contrario degli stranieri, che superano oramai del 15,3% i livelli pre-pandemia. Risultano invece tutte in campo positivo le variazioni riferite ai pernottamenti, in particolare quelli extralberghieri che sono ben un terzo in più di quelli del 2019 (+31,8%). L’incidenza nel periodo considerato delle presenze straniere è stata del 27,8% (era il 26,3% nel 2022), mentre l’incidenza delle presenze negli esercizi extra-alberghieri è stata del 39% (come l’anno precedente). I dati relativi all’andamento mensile delle presenze nel 2023, messi a confronto con quelli del 2022, evidenziano la decisa decelerazione del turismo piacentino intervenuta nella seconda metà dell’anno, con variazioni tendenziali prossime allo zero a settembre e ottobre, e con variazioni negative ad agosto (-10,9%) e novembre (-5,4%). Nel complesso del secondo semestre i pernottamenti (320.500 circa) sono stati tremila in meno di quelli del 2022. Rimane comunque al momento ancora positivo in tutti i mesi dell’anno il confronto con il 2019».

Nel raffronto 2023/2022, l’analisi dei dati mensili disaggregata per tipologia ricettiva evidenzia soprattutto le difficoltà incontrate dal comparto alberghiero (al quale afferisce il 60% dei flussi totali) durante il periodo da agosto a novembre. «Pure il comparto extra-alberghiero – si legge - ha mostrato nella seconda metà del 2023 un rallentamento dei pernottamenti, evidente nei mesi estivi di luglio (-2,1%) e agosto (-14,1%), riuscendo però a recuperare nella parte finale dell’anno, con le variazioni positive messe a segno tra settembre e dicembre. Rispetto al 2019, i dati 2023 da un lato confermano l’ottimo e generalizzato (con l’eccezione di agosto) andamento dell’extra-alberghiero, dall’altro mostrano il ritardo che ancora esiste per le presenze alberghiere riferite ai mesi invernali. Considerando d’altra parte la provenienza dei turisti, risulta come la prestazione sottotono registrata nel secondo semestre 2023 sia da imputare al turismo di provenienza nazionale. I turisti italiani presentano un trend delle presenze in calo già durante il primo semestre, per poi evidenziare variazioni negative ad agosto (-14,9%), settembre (-3,0%) e novembre (-7,2%). Decisamente migliore è stata l’evoluzione della componente straniera (positiva fino a luglio), anche se risulta evidente pure in questo caso l’indebolimento dei ritmi di crescita nei mesi successivi. Il confronto con i dati del 2019 riporta invece una situazione nel complesso ancora soddisfacente, sia per le presenze italiane (a parte agosto e novembre) che per quelle straniere.».

OLTRE I MASSIMI STORICI DEL 2011 MA ORA RALLENTAMENTO - «Con i dati a consuntivo 2023 il turismo piacentino ha finalmente raggiunto e superato (seppur di poco) i massimi storici del 2011, quando gli arrivi erano stati circa 274mila e le presenze 600mila» osserva l’ufficio statistico. «Consegue tuttavia questo risultato in una fase congiunturale discendente, a causa delle persistenti difficoltà a livello geopolitico e macroeconomico, in primis il livello dei prezzi sempre elevato (nonostante il calo progressivo dell’inflazione), che erode il potere d’acquisto e frena il consumo di beni e servizi, influendo negativamente anche sullo sviluppo dei flussi turistici. È probabile quindi che nel corso del 2024 il turismo piacentino torni al di sotto della soglia delle 600.000 presenze; i diffusi segnali di rallentamento visti nella seconda parte del 2023 vanno del resto in questa direzione. Molto dipenderà dall’evoluzione che sperimenteranno il comparto alberghiero e la componente della domanda nazionale, cioè quei settori che più pesano in termini di volumi, ma che hanno evidenziato anche i tassi meno elevati di sviluppo, e dai quali ci si attende una spinta più vigorosa per poter mantenere nella fase ascendente il trend del turismo provinciale».

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