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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Il 24 marzo ricorre la Giornata mondiale contro la tubercolosi

Aumenta la prevalenza della Tbc resistente ai farmaci. Il rafforzamento tempestivo della prevenzione, test e cure sono elementi chiave nella lotta contro la malattia

La Giornata Mondiale contro la Tubercolosi (World TB day), si celebra il 24 marzo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle devastanti conseguenze sanitarie, sociali ed economiche della tubercolosi e per intensificare gli sforzi per porre fine alla epidemia globale di questa malattia.

Ed è proprio il 24 marzo 1882 che il dottor Robert Koch, medico tedesco, annunciò di avere scoperto il batterio (Mycobacterium tuberculosis) che causa la TB.

Ogni anno, oltre 10 milioni di persone si ammalano di tubercolosi e la maggior parte di loro vive in Paesi a basso e medio reddito, ma la malattia è presente in tutto il mondo. Nonostante sia una patologia  prevenibile e curabile - nel 2022 - 1,3 milioni di persone sono decedute a causa della TB. Secondo i dati dell’OMS, la TB rappresenta la seconda, dopo Covid -19, delle principali malattie infettive mortali. Porre fine alla epidemia di TB entro il 2030 rientra tra gli obiettivi degli Sustainable Development Goals (SDGs: Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) delle Nazioni Unite.

In Italia, circa 3.000 casi all’anno, ma purtroppo stabili per l’insorgere di nuove problematiche quali la multiresistenza ai farmaci e la presenza di sempre nuovi fattori di rischio, come il binomio:diabete e TBC o immunodepressione e tubercolosi.

La Giornata Mondiale contro la tubercolosi 2024, ha come focus quello di trasformare in azioni concrete gli impegni assunti dai Capi di Stato in occasione del secondo UN High-Level Meeting on TB (Riunione ad alto livello dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite contro la tubercolosi) che si è svolto a settembre 2023 per accelerare i progressi verso la fine della epidemia.

Per supportare i Paesi verso il raggiungimento degli obiettivi fissati, l’OMS ha presentato un progetto di investimento che mette in evidenza l’impatto dello screening e del trattamento preventivo della TB in quattro Paesi: Brasile, Georgia, Kenya e Sud Africa.

Attività dell’Istituto Superiore di Sanità

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) si occupa della sorveglianza delle resistenze ai farmaci antitubercolari in Italia. Nell’ambito del progetto SMIRA (Studio Multicentrico Italiano Resistenze Antitubercolari), l’ISS ha creato una rete di 46 laboratori sentinella, dislocati in 19 Regioni italiane che raccoglie annualmente i dati sulla sensibilità di Mycobacterium tuberculosis ai farmaci antitubercolari di prima e seconda linea. Questa attività consente all’ISS di raccogliere ed analizzare i dati sulla TB farmaco resistente in Italia (Multi Drug-Resistant – MDR-TB) e di inviarli al Ministero della Salute, al Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (ECDC) e all’OMS per la preparazione dei Rapporti annuali sulla epidemiologia.

Nel 2022, l’ISS ha ricevuto i dati di 1.707 antibiogrammi, di cui 1.115 casi polmonari, 400 extra-polmonari e 192 non noti.

Per le resistenze ai farmaci sono state osservati 54 ceppi rifampicino-resistenti e 41 MDR (Resistenza Multipla), in leggero aumento rispetto al periodo pre-pandemico.

Se correttamente pianificato ed eseguito, il trattamento della tubercolosi dovrebbe avere successo in circa 9 pazienti su 10 infettati da ceppi che rispondono agli antibiotici rifampicina ed isoniazide.

Inoltre, nei laboratori del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS, il gruppo Micobatteri svolge attività di ricerca, studiando la risposta ai farmaci antitubercolari, in diverse condizioni fisiologiche del micobatterio, in particolare in dormienza, condizione non replicativa che è presente durante la fase della infezione.

Dall’ultimo Rapporto sulla sorveglianza e il monitoraggio della tubercolosi dell’Ufficio Regionale dell’OMS/Europa e del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), pubblicato ogni anno in previsione della Giornata Mondiale, i dati più recenti mostrano una Regione Europea che si sta riprendendo, ma che sta ancora subendo l’impatto della pandemia di Covid-19.

“Il nostro ultimo Rapporto rivela una situazione grave e prevenibile: le persone affette da tubercolosi non sono state protette durante la pandemia e 7mila di loro hanno perso la vita a causa delle interruzioni dei servizi - ha dichiarato il medico Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’OMS/Europa. Il Rapporto rileva inoltre che la prevalenza della tubercolosi resistente ai farmaci continua ad aumentare.

Esortiamo le Autorità nazionali - ha proseguito il dottor Kluge -  a rafforzare i programmi di test per la tubercolosi, a diagnosticare tempestivamente e ad applicare le più recenti Linee Guida dell’OMS”.

Secondo il direttore dell’ECDC, dottoressa Andrea Ammon: “Abbiamo ancora molta strada da fare per raggiungere gli obiettivi di eliminazione della tubercolosi. Il rafforzamento tempestivo della prevenzione, dei test e delle cure sono elementi chiave nella lotta contro la malattia e qualsiasi ritardo si traduce in ulteriori sofferenze e decessi. I Paesi devono agire ora e l’ECDC rimane impegnato a collaborare e sostenere i Paesi dell’UE/See nei loro sforzi per porre fine alla epidemia di tubercolosi”.

I dati mostrano un aumento del numero di diagnosi rispetto all’anno precedente. Nel 2022, 38 dei 53 Stati membri dell’OMS /Europa hanno segnalato un aumento delle notifiche di tubercolosi. Il numero totale complessivo ha superato i 170mila casi (rispetto agli oltre 166mila casi nel 2021), di cui oltre 36mila casi sono stati segnalati nell’UE/See (Spazio Economico Europeo), (rispetto agli oltre 33.500 del 2021).

Prevalenza dell’HIV nei casi di tubercolosi

Destano preoccupazione anche i segnali che indicano che la gestione della co-infezione da TBC ed HIV non è ottimale. Solo il 48% dei pazienti affetti da tubercolosi ed HIV nella Regione europea dell’OMS e il 54% nell’UE/See che hanno iniziato il trattamento per la tubercolosi nel 2021 sono stati curati.

Nuovo Piano d’azione per la tubercolosi per la Regione Europea dell’OMS 2023-2030

Monitorare i progressi verso gli obiettivi del nuovo Piano d’Azione  dell’OMS 2023-2030 è difficile a causa della comunicazione limitata o assente di alcuni indicatori.

E’ evidente la necessità che tutti i Paesi della Regione, compresi quelli dell’UE/See, si concentrino sul miglioramento dei dati rendendoli più rappresentativi e completi ed utilizzando fonti diverse per integrare le informazioni di sorveglianza esistenti.

Per accelerare gli sforzi necessari a raggiungere gli obiettivi di presa in carico della tubercolosi, l’OMS e l’ECDC raccomandano quindi di intensificare gli sforzi per trovare e trattare attivamente i casi non diagnosticati, rafforzando i test per la tubercolosi e rendendo disponibili opzioni d trattamento preventivo a tutti coloro che ne hanno bisogno; realizzare la piena attuazione di regimi di trattamento aggiornati, brevi e completamente orali.

Il 24 marzo ricorre la Giornata mondiale contro la tubercolosi

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