rotate-mobile
Salute e medicina on line

Salute e medicina on line

A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Emergenza Dengue in Brasile, le indicazioni del Ministero per la prevenzione

Anche in Italia cresce l’allerta per la Dengue.

La Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute ha emanato una nuova circolare per informare le Regioni, ponendo una ulteriore stretta sulla prevenzione e la sorveglianza contro il rischio di trasmissione autoctona del virus, attraverso la puntura di zanzare.

La Dengue è una malattia trasmessa da zanzare femmine del genere Aedes, infettate da un virus a RNA, appartenente alla famiglia delle Flaviviridae, del gruppo degli Arbovirus, di cui esistono quattro diversi sierotipi. E’ una malattia infettiva diffusa nelle regioni tropicali e sub tropicali, in grado di determinare la comparsa di focolai epidemici anche in Europa continentale.

E’ endemica in oltre 100 Paesi, tra Africa, America, Sud Est asiatico e Pacifico occidentale, ma casi di importazione associati ai viaggi sono frequentemente riportati in Europa. E’ considerata in tutto il mondo la più importante malattia virale trasmessa da zanzare all’uomo, con un numero di casi aumentato notevolmente negli ultimi decenni.

Secondo l’OMS, sono più di 5 milioni i casi segnalati a livello globale e circa metà della popolazione mondiale è oggi a rischio Dengue.

In Italia, nel 2023, dati del Ministero della Salute, si sono verificati 362 casi di Dengue, di cui 84 autoctoni, per questo, sono stati rafforzati i controlli, soprattutto sulle merci per evitare che la zanzara Aedes Aegypti, maggiore responsabile della trasmissione della malattia, si diffonda.

Le indicazioni del Ministero della Salute

Considerato l’avvicinarsi in Italia del periodo di maggiore attività dell’Aedes Albopictus (zanzara tigre) considerata un vettore importante per la trasmissione della Dengue e di altri Arbovirus, il Ministero invita Regioni e Province autonome a predisporre tutte le misure previste dal Piano Nazionale di Prevenzione, Sorveglianza e Risposta alle Arbovirosi (2020-2025) per ridurre il rischio di trasmissione.

In particolare, si raccomanda di potenziare la sorveglianza dei casi umani di Dengue su tutto il territorio nazionale, sensibilizzando gli Operatori sanitari, tra cui Pediatri e Medici dei base.

Massima attenzione alla implementazione di tutte le azioni di bonifica ambientale mirate a ridurre i luoghi di proliferazione e di riparo per le zanzare.

Fondamentale rimuovere i potenziali focolai in cui si annidano le larve, pulire e fare manutenzione.

Individuare tutti i potenziali siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive.

Inoltre, la necessità di una corretta comunicazione che aumenti la consapevolezza del rischio Dengue in ambito pubblico e quindi: scuole, aree urbane, ambienti sportivi e tra gli Operatori Sanitari.

Particolari controlli sulle donazioni di sangue, compreso il sangue cordonale, organi, tessuti e cellule staminali.

Secondo quanto riportato nell’ultimo European Climate Risk Assessment, le temperature sempre più calde ed il cambiamento nei modelli delle precipitazioni in Europa, stanno creando condizioni più favorevoli per zanzare, zecche e altri insetti portatori di malattie.

A contribuire, anche i viaggi ed il turismo, commercio internazionale, urbanizzazione selvaggia, sistemi di approvvigionamento idrico e cibi.                                                                     La corsa dell’epidemia di Dengue è più veloce del previsto e la causa principale è il riscaldamento globale.

L’epicentro è il Brasile, nazione particolarmente sensibile agli effetti del clima. La settimana scorsa, a Rio de Janeiro le temperature hanno toccato i 62,3 gradi percepiti. Le temperature elevatissime e le precipitazioni straordinarie, prima della estate, hanno fatto proliferare le larve della zanzara Aedes Aegypti che trasmette il virus.

Il virus ha una letalità del 15% e colpisce in particolare gli anziani.

Il record si avvicina drammaticamente a più di due milioni di casi, in soli tre mesi, al ritmo di oltre 20mila infezioni al giorno. Di questo passo, le Autorità del Brasile non escludono di raggiungere quota cinque milioni, entro l’anno. I medici riferiscono che tre quarti degli infettati non manifestano sintomi o simili ad una lieve influenza, ma un quarto dei contagiati ha effetti pesanti: forti dolori alla testa, dolori muscolari ed alle articolazioni, febbre elevata, nausea e vomito. Il 5% di questi casi passano in breve alla forma “Dengue grave” che può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi da diverse parti del corpo che possono risultare fatali.

Come si effettua la diagnosi

La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus tramite PCR (Polymerase Chain Reaction) o di anticorpi specifici (Test sierologico), in campioni di sangue.

Epidemiologia Dengue

In Brasile, i decessi, in soli tre mesi sono stati 561, in tutto il 2023 erano stati registrati 1.092 decessi; 513 i casi registrati ad Hanoi, capitale del Vietnam da inizio 2024 che sta affrontando una epidemia. Una impennata di casi si è registrata anche in Francia nel 2023 (1.400 casi dal 27 ottobre ad oggi).

Dieci Stati hanno già dichiarato lo stato di emergenza, inclusi: San Paolo, Rio de Janeiro, Rio Grande do Sul e il distretto federale di Brasilia. L’epidemia si sta estendendo; in Argentina si contano 57mila casi; Paraguay, Perù e Uruguay sono in emergenza.

Secondo gli Esperti si prevede che il virus si sposti verso il nord del continente – allerta in particolare a: Porto Rico, Texas, Arizona e sud della California e l’altra sponda dell’Atlantico, in concomitanza della stagione estiva.

Emergenza Dengue in Brasile, le indicazioni del Ministero per la prevenzione

IlPiacenza è in caricamento